7 in condotta a papà... e a mamma?

A scuola gli alunni danno i voti ai genitori
E molti papà, a sorpresa, vengono bocciati
Esperimento in una elementare. «Sa ascoltarti?» «Se si arrabbia riesce a contenersi?». Paragoni e rabbia: mio figlio mi ha dato tre!



ROMA – «Dimmi bambino, tuo padre se si arrabbia si sa controllare? E poi dimmi, anzi scrivilo: è giusto tuo padre nelle decisioni? E poi ancora, dagli un voto: è in grado di sgridarti senza offenderti?». Di fronte a queste domande i bambini, e le bambine, hanno un po' titubato. Di solito sono loro a ricevere una pagella, in questo caso hanno dovuto compilarla, con tanto di voti da zero a dieci: l'alunno era diventato il loro papà, loro per un giorno hanno giocato a fare i maestri.

GIOCO DA GRANDI - L'inziativa, una pagella al papà, l'ha presa una maestra della scuola pubblica Girolami, in una classe della succursale Sanzio, seconda elementare, nel quartiere Monteverde, a Roma. I bambini-maestri lo hanno preso come un gioco, per celebrare la giornata del papà, pochi giorni fa. Il problema è nato quanto le pagelle dei piccoli sono arrivate a casa, la sera: non erano pochi i papà della classe ad avere preso un'insufficienza, in alcuni casi parecchie insufficienze. Del resto le domande della pagella erano tante, ben 15, e con molte sfumature, anche psicologiche: tuo padre sa mantenere le promesse? E' in grado di aiutarti con pazienza? Sa farti le coccole? Ti sa ascoltare? E poi, anche: sa aggiustarti i giocattoli? E sa leggerti, «bene», le storie?

TRE IN PAGELLA - Ricevere un bel tre, nero su bianco, dal proprio figlio non è una notizia gradita per un genitore. Figuriamoci fare i paragoni: alcuni papà con la media del nove o del dieci, altri con la media del sei, o con tante insufficienze. È ovviamente scattata una gara al confronto e anche qualche piccolo psicodramma: mio figlio mi vede così, non tanto bene; scoprirlo, in molti casi, ha generato frustrazioni, tensioni familiari, accuse esplicite o velate alla professoressa che ha avuto l'idea.

PROGETTO E POLEMICHE - L'episodio è stato discusso dentro e fuori la scuola, fra genitori e piccoli alunni, fra i primi e le maestre. Di sicuro ha prodotto un interrogativo: è giusto che dei bambini di seconda elementare, di appena sette anni, siano chiamati a compilare una pagella con sfumature freudiane sui propri genitori? Ma le pagelle, una volta, non le davano i maestri? E infine un'ultima domanda: è giusto che a scuola, oltre ad insegnare ed educare, si invitino i bambini a dare dei giudizi così circoscritti a papà e mamma? Saggi e ricerche degli ultimi anni hanno evidenziato una confusione crescente di ruoli nella scuola pubblica italiana: genitori che fanno i maestri, maestri che fanno i genitori, i primi e i secondi che invadono il campo altrui. Di certo, sempre, in buona fede. Ma i piccoli alunni saranno felici di tanta confusione? Marco Galluzzo www.corriere.it

 

 

Eccoli qui... questi genitori che si rizelano appena vengono messi sotto osservazione!!!

Siamo ancora fermi ai tempi della patria potestà... "come faccio io il genitore, non sono affari degli altri" ... questo è il problema. 

Ora si critica la maestra, la scuola, si dice "troppa invadenza" e poi altre volte" troppa assenza" ... il fatto è che sulla  scuola spesso si scaricano responsabilità che non vogliamo assumerci.

Allora apprezziamo, se qualcuno ci da una mano a comprendere cosa e come modificare qualcosa per migliorare il rapporto con i figli... certo criticare è più comodo che fare!!!

Un consiglio alle maestre: per la festa della mamma, ripetiamo la pagella... per "par condicio"!

 

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