...diritto e non solo

Troppo miele fa male!

Cose da… TRIBUNALI!

Potrebbe capitare anche a noi…

di finire davanti ad un giudice perché mangiamo troppo miele!

 

Capitava ad un signor molto facoltoso – al punto tale che viveva in una suite di un famoso albergo – e che aveva una passione per il miele. Il signore però, oltre che tanti soldi, aveva il diabete. Così un giorno il Distretto di Salute Mentale  ricorreva al giudice tutelare adducendo che il signor C. era affetto da “disturbo delirante cronico nonché da una forma grave di diabete, a causa della quale aveva subito l'amputazione di un avampiede e si trovava nella sostanziale impossibilità di provvedere alla propria salute ed anche ai propri interessi”. A seguito di ciò il Giudice Tutelare si recava presso il sig. C. ed appurava che presentava un “evidente quadro di ideazione delirante con tematiche di grandezza con negazione della malattia diabetica al punto che dichiarava alimentarsi prevalentemente con miele di cui mostrava numerosi contenitori”. Su questi presupposti il giudice nominava un “amministratore di sostegno” il quale confermava le patologie indicate ed evidenziava l’esistenza di “un cospicuo e mal gestito patrimonio”. A seguito di ciò riceveva mandato dal giudice di verificare la possibilità che C. acconsentisse ad un ricovero e/o inserimento presso un pensionato ove sottostare alle varie terapie. Il sig. C. si rifutava e su tali premesse l’Amministratore chiedeva autorizzazione “ad intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie al fine di attuare l’inserimento del sig. C. in una struttura protetta del circondario, ove lo stesso possa seguire le cure e le terapie, anche alimentari, assolutamente necessarie e vitali, nonché autorizzazione ad esprimere, in nome e per conto del beneficiario, il consenso informato ai trattamenti terapeutici proposti dai medici, se ed in quanto richiesto e/o necessario, ovvero adottare tutti i provvedimenti urgenti necessari a tale scopo”. Il Giudice Tutelare sulla base della situazione di fatto e di diritto verificata, “dato atto dell'incapacità di C. di esprimere un valido consenso all'indispensabile sottoposizione a cure e terapie antidiabetiche, autorizza l'Amministratore di sostegno a porre in essere, in nome e per conto del beneficiario, tutte le iniziative che si renderanno necessarie al fine di attuare l'inserimento di C. in una struttura protetta del circondario, ove lo stesso possa seguire le cure e le terapie, anche alimentari, assolutamente necessarie e vitali; autorizza altresì l'amministratore di sostegno ad esprimere, in nome e per conto del beneficiario, il consenso informato ai trattamenti terapeutici proposti dai medici, se ed in quanto richiesti e/o necessari, ponendo in essere ogni iniziativa conseguente. Determina, allo stato, la durata dell'incarico all'Amministratore per il tempo di mesi sei dalla data odierna e dispone che l'Amministratore relazioni per iscritto entro un mese da oggi sullo stato di salute del beneficiario nonché sui risultati delle indagini in ordine al patrimonio di esso con riserva di demandare, all'esito e all’amministratore, il compito di porre in essere gli atti che appariranno necessari. Concede efficacia immediata al presente decreto. (G.T. dr Guido Stanzani - Tribunale di Modena, 15 settembre 2004)”.  

Dopo la lettura di questo caso viene di chiedersi dove inizia e dove finisce la libera determinazione che pensiamo di avere. Forse qui si può trovare giustificazione nel fatto che il sig. C. godeva di malferma salute mentale, e dunque non era forse completamente consapevole di scegliere della sua esistenza, ma purtroppo ci sono anche casi in cui genitori che hanno lavorato una vita si ritrovano davanti ad un giudice tutelare per la nomina di un amministratore di sostegno, perché i figli ritengono che stanno dilapidando il patrimonio che dovrebbero conservare (a loro) ed il giudice stabilisce che devono vivere con 4.000,00 al mese non di più! Certo un giudice potrebbe cambiarci la vita… ma del figlio che si rivolge al giudice, viene di pensare, con la vecchia saggezza popolare, che è più proficuo dedicarsi all’allevamento di suini!!!

 

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