articoli sociali
Libretto di risparmio e diritti della banca;
Da NERO SU BIANCO 10/2005
Cose da… TRIBUNALI!
Potrebbe capitare anche a noi…
… di avere un libretto a risparmio con delle somme depositate, recarsi in banca per ritirare le somme e sentirsi dire: “Non è possibile!”
È capitato a M.B. che dopo aver preso atto del rifiuto si è recato dal proprio avvocato ed ha depositato in Tribunale la richiesta di Decreto Ingiuntivo per la somma indicata nel libretto (ben 33.000 euro!). Il Tribunale ha rilasciato il provvedimento richiesto che, però, una volta notificato veniva opposto dall’Istituto di credito depositario delle somme. Così si instaurava una causa per l’accertamento dei diritti delle parti. Al termine il Giudice emanava sentenza (Sent. N. 1282 del 2004 pubblicata il 5 maggio 2004 del tribunale di Salerno – II Sez. civ. G.U. dr. Aldo Carrato, che così provvedeva: “1) accoglie l'opposizione avanzata nell'interesse della Banca di Roma s.p.a., in persona del suo legale rappresentante pro-tempore, nei confronti di B. M. e, per l'effetto, revoca integralmente l'impugnato decreto ingiuntivo n. 1640 del 2000 così come reso «inter partes» in data 29/9/2000; 2) condanna l'opposto B. M. al pagamento, a vantaggio della predetta opponente, della metà delle spese del giudizio di opposizione che si liquidano, nel loro globale e totale ammontare, in complessivi euro 1382,73, di cui euro 98,13 per esborsi, euro 484,06 per diritti ed euro 800,54 per onorario, oltre iva e cap come per legge, dichiarando compensata tra le parti la residua metà;…”
Mantenimento figli maggiorenni;
Da NERO SU BIANCO 12/05
Cose da… TRIBUNALI!
Potrebbe capitare anche a noi…
… di divorziare lasciare casa a moglie e figli e dover mantenere i figli più che trentenni perché non trovano un lavoro “compatibile con le proprie attitudini”
Nella causa tra la signora P ed il sig. D,. la corte d’appello di Perugia stabilisce che il sig. P. non deve più l’assegno di mantenimento per le figlie ormai di 32 e 34 anni in quanto più che maggiorenni confermando l’assegnazione della casa coniugale a titolo di integrazione dell’assegno divorziale. Avverso questa sentenza ricorrono per Cassazione entrambe le parti, la signora P. per contestare – tra le altre cose – il denegato diritto delle figlie al mantenimento, ed il sig. D. per contestare – tra le altre cose – l’assegnazione della casa coniugale alla ex moglie. La Cassazione (I sez. civ. – Pres. Proto, Rel. Morelli, P.M. Russo - sent. 01.12.2004 n. 22500) così stabilisce tre principi fondamentali.
Rumori e diritto alla salute
Da NERO SU BIANCO 13/2005
Cose da… TRIBUNALI!
Potrebbe capitare anche a noi…
di chiedere di fermare un treno perché fa troppo rumore!
Gli abitanti di un rione sviluppatosi nei pressi di una strada ferrata ricorrevano al Giudice chiedendo un provvedimento di urgenza volto a far cessare l’intollerabile rumore notturno che si configurava come una vera e propria lesione al diritto alla salute. Il giudice ordinava una consulenza tecnica d’ufficio fonometrica per accertare l’intensità e la persistenza del rumore oltre che l’effetto rispetto alla specifico lasso temporale in cui avveniva. I risultati della perizia confermavano che il rumore era intollerabile considerato che si avvertiva in orari notturni, dunque disturbava quella particolare fase della giornata dedicata al riposo; che era persistente in quanto provocato dal passaggio di un treno merci composto da ben trenta vagoni; e non tollerabile pur non superando la soglia stabilita dalla legge 447/95. Dalla raccolta di sommarie informazioni emergeva in modo chiaro che alcuni mesi sulla linea ferroviaria limitrofa transitavano quotidianamente a forte velocità, intorno all’una di notte, treni merci di circa tenta vagoni.